L'Impressionismo astratto di Nicola Garrasi

Un'indagine che parte dalle radici della storia dell'arte, l'artista Garrasi nel suo percorso verso l'arte inizia dapprima con le basi delle architetture gotiche per poi approdare allo studio dei grandi maestri del Rinascimento, sintetizzando infine quell'abilita nella resa delle campiture cromatiche di matrice impressionista.
Sintetizza il Garrasi la pennellata impressionista mediante l'astrazione della forma. È infatti interessante la straordinaria capacità di conferire ad una lavorazione astratta, intense suggestioni materiche in grado di evocare le medesime emozioni della pittura di Claude Monet, il fruitore infatti avverte la sensazione di essere inglobato in quel tripudio di gradazioni armocromatiche come se fosse lo scorcio di un paesaggio naturale.
Una pittura che si potrebbe quasi definire "impressionista astratta".
Dove la materia cromatica che si addensa, immerge l'osservatore l'opera nelle "variazioni emozionali su tela" perdendo il confine del reale, entrando in un mondo onirico dove il sogno stesso diventa un'alterazione della realtà.
Osservando la stesura del colore si noti come l'artista abbia agito direttamente sul supporto senza la mescolanza del colore, vertendo sulla partecipazione dell'occhio dello spettatore capace di ricreare le sfumature cromatiche.
La resa della dimensione della realtà lascia il passo alla perfezione del pittore volto alla suggestioni della natura circostante

Dott.ssa Elisabetta La Rosa
Storico e critico d'arte