Le luci della Cattedrale di Nicola Garrasi

L'emozione vive nella vibrazione del colore, si fondono sulla tela linguaggi differenti frutto dell'indagine artistica di Nicola Garrasi.
L'artista condensa nella materia cromatica lo studio della storia dell'arte partendo dal medioevo ed approdando all'impressionismo mediante una sintetizzazione in chiave contemporanea assecondando le vive suggestioni del Garrasi.
Interessante al raffigurazione della cattedrale medievale, l'osservatore si trova all'ingresso della cattedrale fra le navate dove l'intelaiatura architettonica sembra mostrare una copertura a campata rettangolare di stampo gotico con archi a sesto acuto.
L'artista mostra di aver studiato, e quindi applicato, la prospettiva lineare mediante un sistema basato su precise regole matematiche con un'esatta misurazione delle distanze in base alle proporzioni della struttura nello spazio, che l'artista misura mediante un sistema di linee che convergono nel punto di fuga. Richiama quindi gli studi di Piero Della Francesca e di Leon Battista Alberti.
Le pennellate nella porzione superiore dell'opera - che interrompono la narrazione figurativa - richiamano la tecnica della resa impressionista.
L'opera è caratterizzata da un'intensa valenza simbolica secondo una duplice interpretazione: la luce evocativa delle cattedrali gotiche che allude al divino mediante le architetture ascendenti e le vetrate, ma ciò che l'artista imprime ancor più nell'opera è la "celebrazione" della luce interiore dell'artista, esso sostituisce l'altare che notiamo essere assente nella raffigurazione, in quanto è l'artista a celebrare l'opera, esso diviene il narratore onnisciente della tela.
Garrasi da vita ad un'opera d'arte concepita come un trattato teologico ed antropologico che si delinea mediante la concezione figurativa che vive nell'incipit mentale dell'artista.
Dott.ssa Elisabetta La Rosa
Storica e critica d'arte