Le fantasie della mente di Roberto Russo

Cromatismi accesi danno corpo al pensiero artistico di Roberto Russo che, materializza le sue riflessioni sulla vita mediante una narrazione che trova eco nel richiamo alle luci del grande cinema.
Partendo dall'analisi del titolo, nella sua valenza simbolica il labirinto da vita ad una duplice interpretazione, indicando la coincidenza fra significati opposti quali vita e morte, bene e male, incarnando anche l'emblema della ricerca dell'infinito.
Entrando nel vivo della texture cromatica dell'opera, si noti come l'artista abbia dato vita - mediante la brillantezza del colore - ad una sua personale interpretazione del labirinto, che sembra fatto di ingranaggi, di intrecci, di geometrie che danno vita ad una narrazione fantastica dove la luce vuole metaforicamente indicare quelle "vie di fuga" dal labirinto della memoria, dove è intenso il richiamo alla spiritualità dell'Io umano, quel grado di elevazione dell'anima incarnato dal dinamismo della forma.
L'opera infatti si può interpretare in chiave psicologica, dove il labirinto incarna quegli ingranaggi della mente che inglobano il pensiero dell'essere umano, mostrando come spesso siamo influenzati dalle difficoltà intrinseche che troviamo nel nostro percorso, momenti complessi che ci sottomettono inducendo l'essere umano a fare gesti folli. Ma l'artista Russo, mediante la sua visione artistica che attinge nel Fantasy Metropolitano, da vita ad una narrazione cromatica che vuol dispiegare le ombre della follia, inducendo l'osservatore a trovare la vita di fuga dal proprio labirinto della mente.
Dott.ssa Elisabetta La Rosa
Storico e critico d'arte