Intensa la raffigurazione figurativa
dell'artista Perrone che, mediante il fondo nero del supporto, esalta la tridimensionalità della figura.
Come nella maggior parte delle opere della produzione dell'artista Perrone, l'elemento portante è la sensualità che viene esaltata mediante la resa dei volti e, come nell'opera
Infinito, l'attenzione per il dettaglio della bocca e l'eleganza scultorea della mano semi aperta ornata da un filo arancione.
È il filo l'elemento portante dell'opera che ne detta il senso di lettura. Partendo dal titolo, l'artista vuole incarnare quel flusso vitale costante incarnato proprio dal nastro arancione che conferisce il senso della continuità della vita. L'artista non mostra le estremità, inducendo l'osservatore ad immergersi nel senso di continuità dell'opera.
Il filo infatti viene considerato, da René Guénon come un mezzo che «collega tutti gli stati dell'esistenza, fra loro e al loro Principio».
Interessante la resa del plasticismo di matrice scultorea mediante lo studio delle luci e delle ombre che supportano il Pathos della materia figurativa.
L'artista studia le molteplici sfaccettature della donna, dando vita ad una narrazione figurativa degli stati d'animo del femminile.
Dott.ssa Elisabetta La Rosa
Storico e critico d'arte