Le suggestioni di Alessia Marinelli al Freeda Roma

Suggestioni - Alessia Marinelli

Il 26 settembre è iniziata la mostra Suggestioni, personale dell'artista Alessia Marinelli esponente del Sensorialismo materico.La natura incontra il paesaggio interiore dell'artista e vive mediante le velature cromatiche, proprio come possiamo scorgere nell'opera "A quiet Place", la tela si anima di scorci emozionali, frammenti di vita che trovano le loro radici nella raffigurazione del paesaggio naturale, e si condensano nella suggestione del titolo che indica la chiave di lettura della tela.

A quiet Place

La tecnica pittorica dell'artista Marinelli è volta alla ricerca profonda di e stessa. L'artista infatti mediante l'utilizzo di spatole e vari strumenti di uso quotidiano parte, dapprima sala ricerca della suggestione mediante la rappresentazione figurativa del paesaggio, successivamente approfondisce la ricerca della materia cromatica mediante l'addensarsi de colore che l'artista lavora mediante la spatola ma non solo. Avvalendosi di strumenti quotidiani riesce a dare vita ad opere che vanno oltre la suggestione cromatica, esse infatti si modulano e riverberano l'animo dell'artista.Sono narrazioni di momenti quotidiani, di sensazioni, di quelle riflessioni sul senso della vita.

La fine del viaggio

Come accade nell'opera "La fine del viaggio", afferma l'artista:"Ho immaginato così la fine di un percorso: come una foglia che tocca terra quando si stacca dal ramo." Incarnando con queste parole la narrazione di uno scorcio della vita umana, dove ognuno ha il suo percorso, ognuno imbocca strade e bivi, alcuni sentieri convergono in unico punto, altri si separano, ma tutti giungono alla fine.
Su uno sfondo bianco l'artista si concentra sull'essenzialità cromatica che riverbera nella resa materica della foglia.
Interessante è lo studio del riflesso e della resa dell'acqua, la foglia come sinonimo del percorso dell'essere umano.
La coesistenza fra natura umana e vegetale si fonde in un'opera essenziale dove riverberano le emozioni di chi osserva.
La mostra, curata dalla storica dell'arte Elisabetta La Rosa, sarà fruibile fino al 10 ottobre 2020 presso il Freeda Roma in Via Pietro Cossa 15.